Report Le Birre della Merla 2015: quando la birra è ad alta acidità!

Qui ti avevo parlato degli eventi in calendario a febbraio. Ebbene sì, il primo della lista è stato spuntato: nel week end Food for Dummies ha fatto capolino a Montegioco per partecipare a Birre della Merla 2015.

La giornata è stata fantastica e, per una manciata di ore, mi son pure scordata del raffreddore che m’attanaglia… sgrunt. Sì perché alla Cascina La Capanna  si sta davvero bene e si mangiano cibi a km 0, quello vero, dato che la fattoria alleva e macella i propri suini e bovini. In più, grazie al punto vendita, puoi pure comprare la carne e i salumi da portare a casa; io ne ho approfittato e ho acquistato anche una bottiglia di Derthona 2011 di Mariotto ad un prezzo davvero ottimo, ma di questo parleremo un’altra volta.

Sarà che in teoria doveva far freddo ma che in realtà pareva primavera e si stava meravigliosamente bene seduti al sole, ma le quattro birre medie son scese facili facili. Ho avuto qualche folgorante rivelazione e mi è davvero spiaciuto non possedere il fegato – fisico, non mentale – per potermi spingere oltre al litro e mezzo di birra ingurgitata. Dopo  quaranta minuti di discussione incentrata sui  centri d’assistenza informatica – e chi mi conosce ha già alzato un sopracciglio – ho reputato fosse meglio smetterla di bere.

Pfffffffffff!!!

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Credits: Ale TheTrost, blogfordrummers.tumblr.com

Credits: Ale TheTrost, blogfordrummers.tumblr.com

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Adoro le Birre della Merla proprio perché è uno di quei pochi eventi in cui poter degustare anche ottime birre acide. Se hai lo sguardo interrogativo… eheheheheh, della mamma i tutte le birre acide ne ho già parlato qui.

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Ecco le BUONE scoperte del week end:

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IL BIRRIFICIO DI MONTEGIOCO

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Di qualsiasi genere sia la loro birra: classica, acida, extra-strong o barrel-aged, non sbagliano un colpo. La produzione è articolata su oltre 20 etichette, alcune  stagionali e altre speciali. Abbracciano stili diversi: bionde, weinzen, bianche, bitter e stout, ma la cosa che pare accomunarle tutte è il fatto di essere ecceziunali veramente!!

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Al Birrificio Montegioco vige il “Metodo Cadrega”: buona parte della produzione viene affinata in barrique di rovere, come fosse vino, nel rispetto di una lenta e naturale maturazione, sono così nate birre come quelle che ho bevuto io:

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LA QUARTA RUNA  (alc. 7% vol.)

Viene prodotta con aggiunta, in fermentazione, di pesche di Volpedo. È di un bel color arancio carico, opalescente e se la respiri senti subito tutto il profumo delle pesche mature. prestando attenzione, ci ritroverai anche note floreali di rosa e sentori di mandorla amara, dato dalla presenza dei noccioli lasciati durante la fermentazione. In bocca è morbida, di media struttura e con sentori di frutta sciroppata e alla fine senti una lieve acidità e la voglia di berne ancora. La Quarta Runa è una birra raffinata, femminile e unica. Si sposa benissimo con formaggi freschi ma non acidi, carni bianche, pesce fritto, tempura di verdure e primi piatti alle verdure.

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GARBAGNINA (alc. 6,5% vol.)

Questa l’ho bevuta tante volte al Lambiczoon. È fantastica e prodotta con aggiunta, in fermentazione, di ciliegie “Bella di Garbagna”, un presidio Slow Food. È di un bellissimo color rosso corallo e il naso viene subito colpito da uno splendido profumo di ciliegia misto a quello floreale del geranio. In bocca è ricca e avvolgente, grazie alle note dolci della frutta. Niente da dire: questa birra è elegante, complessa e al tempo stesso facile da bere. Se devi abbinarla a del cibo scegli carni rosse, selvaggina o tagliatelle ai funghi. Ecco, m’è venuta fame. E sete.

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DOLII RAPTOR (alc. 8,5% vol., vintage 2009)

Descriverla non è affatto facile, ecco perchè mi son fatta aiutare dal loro sito. Viene prodotta con aggiunta, a fine bollitura, di mosto. Inizialmente viene fatta invecchiare una Demon Hunter, per 10 mesi, in barrique (ex Barbera Bigolla di Walter Massa). Il suo colore ricorda quello del rubino e dell’ambra. Se chiudi gli occhi e l’annusi ti esplodono nelle narici delle note liquorose. Il profumo ricorda quello le prugne, il legno, i fiori rossi, la frutta sotto spirito e un che di bosco autunnale. Da neofita, io lo ammetto, tutte queste cose non le ho sentite… però cavoli se era buona! Appena ti scivola in bocca è come si ti avvolgesse e scaldasse, probabilmente perché è molto rotonda,  senza però risultare troppo strong.  Sarà perché il sapore ricorda il miele, la frutta secca, e il cacao. Alla fine in bocca rimane un leggero retrogusto amarognolo, molto piacevole. Viene categorizzata come una birra complessa, etilica, evoluta. Io la definirei molto maschile, ma io l’ho adorata anche se di norma non amo il genere. Abbinamenti food suggeriti: ottima per cucinare il brasato e da gustare con grandi formaggi erborinati.

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BIRRIFICIO ARTIGIANALE FOGLIE D’ERBA

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Lo giuro, non è campanilismo! Ho assaggiato la loro birra e me ne sono innamorata, solo dopo ho scoperto che la producono a due passi dal mio paese d’origine. Come abbia fatto a sfuggirmi questa gustosissima realtà mi risulta di difficile comprensione, mi giustifico dicendo che nel 2008 vivevo già a Milano. Ma appena torno in Friuli, una visita a questo birrificio è davvero d’obbligo. Fatto, segnato nei #todo del 2015.

Gino Perissutti, il proprietario, segue una ferrea filosofia: “Quello che faccio è spinto dall’amore verso la birra, non mi faccio tentare dal mercato o influenzare dal gusto dei clienti. Preferisco seguire la mia passione che fare birre anonime”. E questa filosofia è valso a Foglie d’erba il premio come Birra dell’Anno 2010, con la Babel, e a Gino il premio birraio dell’anno 2011. La Babel è una birra, come suggerisce il nome, poliglotta e cosmopolita, poichè viene prodotta con malti americani, britannici e belgi e con luppoli tedeschi, cechi e italiani.

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CHERRY LADY (alc. 5,9% vol.)

Oltre ad essere buona buona, questa birra è pure bellissima: ha un colore che è una meraviglia e per farla vengono usati solo malto Pale, luppolo Tettnanger, lamponi e ciliegie da agricoltura biologica a km 0. La cosa che mi ha più stupita è stato l’impressionante aroma di lampone che, accompagnato a sentori di ciliegia più difficilmente rilevabili, regala forti note fruttate ed asprigne, tipiche dei frutti lasciati in macerazione. Ma questi non sono lamponi qualsiasi. Eh no, nella Cherry Lady ci ho sentito tutto il gusto dei lamponi selvatici “di casa”. Insomma, con il primo sorso ho fatto un salto indietro nel tempo, fino alla mia infanzia, quando rubavo sorsi di birra dal frigo di mia zia (ecco l’ho detto) e mi riempivo le gote di lamponi raccolti direttamente nel suo orto. Mamma, papà… ebbene sì, lo confesso, da piccola ero una ladra di birra, me la scolavo a canna dalla bottiglia che zia teneva sempre aperta in frigo. Perché i bicchieri erano in alto, e io ero troppo piccina per arrivarci. Entravo in casa con la scusa di prendere i biscotti per il cane, e… zaaaaaaaac, così nessuno se ne accorgeva.

Ma torniamo alle robe serie. La Cherry Lady fa prima fermentazione in acciaio e in un secondo tempo viene aggiunta la polpa di lamponi e ciliegie. I lieviti selvaggi presenti sulla frutta stessa, in concomitanza con i residui di lievito della prima fermentazione, ne fanno partire una seconda. È così che la birra prende il suo carattere fruttato e la sua piacevole acidità.

Se vuoi sperimentare per la prima volta le sensazioni acide, questa potrebbe essere proprio la birra con cui iniziare! Puoi gustarla in purezza o abbinarla a fritti, formaggi a pasta molle e dolci a base di cioccolato.

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RETORTO BIRRIFICIO ARTIGIANALE

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Il Birrificio Retorto nasce nel 2011 e già nel 2013 conquista il titolo di miglior nuovo birrificio italiano. Quel che si dice partire alla grande!!

Inizialmnte questo birrificio ha iniziato producendo solo quattro, ottime, birre: Morning Glory, Daughter of Autumn, Latte Piu’ e Krakatoa. Oggi si sono aggiunte anche Black Lullaby,  Teen Spirit, Malalingua, Malanima e la Bloody Mario, la nuova nata di casa Retorto, che io ho bevuto alle Birre della Merla.

Bloody Mario (alc. 6,1% vol.)

Questa è una birra blanche ad alta fermentazione, non pastorizzata, ottenuta dalla maturazione di birra Latte Più’ con ciliegie del territorio piacentino. Rifermentata in bottiglia e va gustata a 6-8 gradi. È composta da acqua, malto d’orzo e frumento, fiocchi di frumento, ciliegie, zucchero, coriandolo, scorza d’arancia dolce, luppolo, lievito e scorza di pompelmo.  Mi ha lasciato in bocca quel giusto mix di acidità e freschezza che ti fa venire voglia di fartene un altro sorso. E ancora un altro. Proprio per questo il papà di questa birra, Marcello Ceresa, la consiglia come aperitivo. Dovrò provarla e riprovarla per stabilire i giusti abbinamenti cibo-birra. Ehhhhhhh, che sacrificio!

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Bene, questo è stato l’esito del mio week end votato alla scoperta di nuove cose buone. Non mi resta che far spazio in cantina e dedicarmi all’opera di ricerca e stoccaggio. Cheers!!

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2 commenti

  1. Birra Montegioco's Gravatar Birra Montegioco
    6 febbraio 2015    

    Grazie mille, vedere le persone contente significa che i nostri sforzi sono stati ripagati! Ci vediamo l’anno prossimo (o anche prima, non si sa mai)!

    • Foodfordummies's Gravatar Foodfordummies
      9 febbraio 2015    

      Anche prima sarebbe bellissimo!!!

      Grazie a voi che organizzate questa splendida iniziativa ogni anno 😀

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